Mondo del rugby in lutto, è mancato Fabio Trentin. Lavorava come Architetto a Milano
E’ scomparso a 65 anni Fabio Trentin, trequarti bianconero degli anni ’70. Negli ultimi anni ha lavorato come architetto in uno studio di Milano.
Nato il 5 ottobre del 1958, aveva esordito giovanissimo in Prima Squadra, conquistando lo scudetto del 1977. Medaglia di bronzo del Coni per meriti sportivi, aveva vestito anche cinque volte la maglia della Nazionale tra il 1979 e il 1981. Chiuso il capitolo con il rugby si era laureato in architettura a Vicenza nel 1983. Tanti i lavori firmati da Trentin in giro per l'Italia, da abitazioni private a negozi passando per loft negli angoli più esclusivi del capoluogo meneghino e ville in Sardegna.
Dopo una lunga battaglia con la malattia, è morto all’ospedale di Cortina, dove risiedeva con la famiglia.
Nel fine settimana sarà osservato un minuto di silenzio su tutti i campi d’Italia. Il Petrarca si stringe con affetto alla famiglia di Fabio.
IL RICORDO DI ALBA PARIETTI Su Instagram Alba Parietti ricorda Fabio Trentin in un lungo post: “La nostra amicizia era divertente come te, tra Padova, Cortina e Milano, era qualche anno che non ci sentivamo, come capita ci si perde per la vita che cambia. Poi sono riaffiorati 20 anni di ricordi, di amicizia, di confidenze, di vita vissuta e ti vedo sorridere, ridere, come sempre allegro, guascone, ma poi inaspettatamente profondo e serio, amico, generoso, divertente, presente, pronto a prendere e prendersi in giro. Eri proprio bello, simpatico Fabio. Ti dicevamo, un po' sfottendoti che somigliavi a Richard Gere, tu un po' ci giocavi, ma poi invece eri una persona seria, responsabile, grandissimo architetto (mi regalasti il progetto della mia mitica cabina armadio) e sei stato geniale e apprezzatissimo nel lavoro e dagli amici che ti amavano. Grande gusto, lavoratore, ironico e signore ti fingevi cinico e sarcastico, ma c'eri per tutti noi, c'eri sempre con il gusto della presa in giro, ma sapevi volere bene. Si sentiva la tua presenza. Sapere che non ci sei più, anche se non ci si sentiva e vedeva da un po', mi farà sentire un po' più sola in questo mondo dove gli amici degli anni più belli della nostra vita, troppo spesso se ne sono andati. Che peccato Fabio che tu te ne sia andato così giovane, che cosa ingiusta... Siamo stati amici e i sentimenti di amicizia restano nel cuore. Vicina ai tuoi figli e ai tuoi cari. Ci mancherai”.
MONDO DEL RUGBY IN LUTTO Trentin, mediano d’apertura del Petrarca Padova nella prima metà degli Anni ’80, aveva conquistato con il club della sua città natale due titoli di Campione d’Italia, nel 1980 e nel 1984. Con la Nazionale aveva vissuto il periodo del passaggio di consegne tra l’aquilano Ponzi e la giovane stella del Rovigo Bettarello, che come lui avrebbe esordito in azzurro nel 1979: per Trentin il debutto era arrivato a Makarska, contro il Marocco, durante la gestione di Pierre Villepreux, che lo aveva lanciato in occasione dei Giochi del Mediterraneo in Croazia. Sempre nel 1979 aveva collezionato altre tre presenze, contro Francia, Polonia e Unione Sovietica, mettendo a segno diciassette punti nove dei quali decisivi nella vittoria centrata contro il XV polacco a Sachacewz, in Coppa Europa.
L’ultima apparizione, dalla panchina, era arrivata dalla panchina il 12 aprile del 1981 a Braila, sempre in Coppa Europa, quando l’Italia era stata fermata sul 35-9 dalla Romania. Conclusa la carriera agonistica si era affermato come architetto, trasferendosi a Milano e avviando un fiorente studio professionale.
“Alla sua famiglia e alla sua Società vanno le più profonde condoglianze del Presidente federale Innocenti – che con Trentin aveva condiviso il tricolore del 1984 – del Consiglio e dell’intera struttura federale” scrive FIR in una nota.
In memoria dell’Azzurro n. 354 un minuto di silenzio verrà osservato sabato 20 aprile a Parma in occasione di Italia v Scozia del Guinness Sei Nazioni Femminile e, nel weekend, su tutti i campi d’Italia.