la Redazione

Esercitazione dei Carabinieri al "Designer Outlet Noventa di Piave": simulata una tentata rapina

Nella serata del 5 aprile scorso, all'interno del centro commerciale “Designer Outlet Noventa di Piave”, intorno alle 22:00 (dopo la chiusura al pubblico avvenuta alle ore 20:00), si è tenuta un’esercitazione antirapina con l’impiego complessivo di 80 militari delle Squadre Operative di Supporto (SOS) e Squadre di Intervento Operativo (SIO) del 4° Battaglione “Veneto”, delle Aliquote di Primo Intervento (API) del Comando Provinciale Carabinieri di Padova, nonché degli assetti operativi e specialistici (negoziatori, artificieri e unità cinofile) dei Comandi Provinciali di Venezia, Padova e Treviso, con la supervisione dei Carabinieri del Gruppo Intervento Speciale (GIS) di Livorno. 

L’obiettivo dell’esercitazione è stato quello di verificare sul campo la capacità di reazione e coordinamento dei vari reparti dell’Arma dei Carabinieri che, in caso di azioni violente e/o di matrice terroristica in luoghi di aggregazione sociale, possono essere chiamati ad intervenire per la risoluzione della crisi e la tutela dell’incolumità pubblica.

È stata quindi simulata l’irruzione di un gruppo armato composto da 5 malviventi travisati e dotati di armi lunghe all’interno del centro commerciale, intenzionati a rapinare una gioielleria e far esplodere la cassa continua di un bancomat. 
Pertanto il personale del centro commerciale preposto alla vigilanza, constatata la situazione e dopo aver richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine, ha immediatamente attivato la procedura interna in caso di minaccia armata, disponendo l’evacuazione di tutte le aree non interessate dall’evento e la chiusura a chiave dei negozi dell’area. 
Accortisi dell’arrivo delle Forze dell'Ordine, attivate dagli addetti alla sicurezza del centro commerciale e dai cittadini, i 3 rapinatori si sono allontanati dall’obiettivo preso di mira cercando di nascondersi in un’area all’aperto del centro commerciale, mentre gli altri 2 si sono barricati all’interno di un negozio con un ostaggio. Dopo aver proceduto ad un’adeguata cinturazione dell’area, sono entrati in azione le S.O.S. e le A.P.I. che, sulla base delle informazioni acquisite dai visitatori del centro, hanno subito individuato i 3 malviventi i quali, alla loro vista, si sono immediatamente arresi. Nel frattempo i negoziatori, grazie ad un’efficace attività di mediazione, sono riusciti ad ottenere la liberazione dell’ostaggio e la resa di uno dei due rapinatori che si erano asserragliati all’interno del negozio, mentre l’altro malvivente, dopo un vano tentativo di fuga da un’uscita di servizio, è stato immobilizzato e messo in sicurezza.
A questo punto, gli artificieri e le unità cinofile antiesplosivo hanno ritrovato e recuperato lo zaino che uno dei rapinatori aveva portato con se e successivamente abbandonato nei pressi della cassa continua di un bancomat, presumibilmente carico di esplosivo. L’esercitazione si è conclusa con l’esfiltrazione controllata dell’ostaggio, dei visitatori del centro commerciale ed infine dei malviventi, che sono stati consegnati ai militari dell’Arma territoriale per la successiva traduzione in carcere.

“Tali iniziative, che fanno parte di un più ampio e specifico programma addestrativo predisposto a livello nazionale dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri vengono svolte - spiega il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Venezia Gen. B. Nicola Conforti - per provare sul campo la capacità di reazione e di intervento dei vari assetti operativi e specialistici dell’Arma dei Carabinieri in situazioni di crisi determinate da atti violenti di gruppi criminali o attentati terroristici presso centri commerciali, siti religiosi o qualsiasi luogo di aggregazione, nonché per “collaudare” le modalità operative di gestione di tali situazioni delicate tenendo sempre presente che la priorità è quella di ricercare, laddove possibile e avvalendosi della qualificata competenza dei negoziatori, una soluzione non cruenta della problematica”.

Il Comandante Provinciale dei Carabinieri ha infine ringraziato la società di gestione dell’outlet per aver reso possibile lo svolgimento dell’esercitazione mettendo a disposizione l’area commerciale e fornendo una fattiva collaborazione. 

ARTIFICERI Gli Artificieri Antisabotaggio dell’Arma dei Carabinieri sono militari specializzati che assicurano il pronto intervento in situazioni di emergenza legate a ordigni esplosivi improvvisati o a esplosioni avvenute. Per tutto il Veneto operano quelli inquadrati nel Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Padova.
I loro compiti:
 - si occupano della messa in sicurezza dell’area e del disinnesco delle bombe, impiegati soprattutto in operazioni di polizia giudiziaria per localizzare e disinnescare ordigni esplosivi improvvisati (IED), per acquisire le fonti di prova a seguito di esplosioni di ordigni rudimentali;
 - operano in condizioni di emergenza nei luoghi in cui vi sono ordigni pronti a esplodere o appena esplosi, garantendo la pubblica incolumità;
 - impiegati nelle missioni militari ed operazioni di pace all’estero, offrono il supporto ai contingenti NATO/ONU in cui sono impiegati militari dell’Arma dei Carabinieri.
I candidati devono superare una rigorosa selezione fisica e psicologica e per qualificarsi, frequentano corsi per operatori presso il Centro d’Eccellenza della Scuola del genio dell’Esercito Italiano, dove vengono addestrati operatori delle Forze Armate e delle forze di Polizia, tra cui l’Arma dei Carabinieri . 

API Le Aliquote di Primo Intervento (A.P.I.) sono reparti dell’Arma dei Carabinieri che hanno il compito di intervenire all’interno di situazioni ad alto rischio, prevenire o contenere atti di terrorismo. Questi reparti sono stati creati nel 2016 a seguito degli Attentati di Parigi del 13 novembre 2015. L’obiettivo era costituire una risposta rapida agli attacchi terroristici sempre più perpetrati attraverso l’utilizzo di armi automatiche, a cui la dotazione standard delle forze di polizia normalmente in servizio non riesce a rispondere adeguatamente. Le A.P.I. sono devolute al compito di intervenire quanto più tempestivamente possibile per fronteggiare situazioni di crisi ad alto rischio, nonché prevenire, contrastare e contenere atti di terrorismo, qualora l’intervento del GIS (Gruppo d’Intervento Speciale) non fosse possibile nell’immediato, e comunque in sua attesa.

Ecco alcuni dettagli sulle Aliquote di Primo Intervento:
 - Struttura: Le A.P.I. sono presenti in 18 capoluoghi di provincia, in Veneto a Padova e sono costantemente dispiegate ed in movimento sul territorio. Sono formate da gruppi di 9-14 persone, suddivise in equipaggi di 3-5 unità. Sono formalmente inquadrate alle dipendenze del Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri e rafforzano la capacità antiterrorismo dei reparti territoriali.
 - Selezione e formazione: Gli operatori delle A.P.I. sostengono numerose e approfondite verifiche di tipo medico, psichico, psicologico, attitudinale e cognitivo. Successivamente, vengono inviati a Pisa, presso uno specifico centro di formazione, per sostenere un apposito corso di addestramento e ulteriore selezione. Qui vengono affinate ulteriormente tecniche di combattimento, tiro con armi da fuoco, irruzione in edifici, tattiche di movimento e guerriglia urbana, oltre al potenziamento delle qualità fisiche generali. Il personale che viene inquadrato nelle A.P.I. è volontario, proviene dai nuclei radiomobili e svolge uno specifico corso di formazione di 3 settimane presso il CoESPU di Vicenza. Il piano di formazione è direttamente coordinato dagli istruttori del G.I.S. e prevede specifiche nozioni di combattimento corpo a corpo, pronto soccorso operativo, combattimento in ambiente urbano, addestramento al tiro statico e dinamico, simulazioni di operazioni counter-IED e active shooter. Inoltre, la supervisione del personale del G.I.S. garantisce fin dall’inizio quell’amalgama indispensabile tra il personale delle A.P.I. e gli incursori dell’Arma dei Carabinieri in termini di procedure operative e coordinamento tattico.
 - Per quanto riguarda l’equipaggiamento, il personale delle A.P.I. dispone di dotazioni più “robuste” rispetto alle normali “gazzelle” dell’Arma. Infatti, gli equipaggi formati da 3 o 4 uomini sono dotati di uno scudo antiproiettile per squadra, una specifica tuta da combattimento, nuovo giubbotto antiproiettile con piastre balistiche, elmetto balistico e radio personale. Passando all’armamento, oltre ai dispositivi non letali (bastone tonfa e spray urticante), i militari dispongono della tradizionale pistola Beretta 92FS, di pistole mitragliatrici Beretta PM-12S o H&K MP-5 (per ingaggi ravvicinati) e anche di fucili d’assalto Beretta SC-70/90 (dall’elevato potere d’arresto anche sulle medie distanze) tutti dotati di apposite ottiche per garantire la massima precisione. In considerazione della particolarità dell’impiego, anche i veicoli SUV in dotazione alle A.P.I. sono completamente blindati e dotati del nuovo sistema di Comando e Controllo “Odino” disponibile su tablet per essere sempre in collegamento con le centrali operative dell’Arma dei Carabinieri.

Queste squadre svolgono un ruolo cruciale nella sicurezza nazionale, contribuendo a proteggere i cittadini e a prevenire atti di violenza e terrorismo.