Pasqua al ristorante verso il tutto esaurito. Nei menù si cercano tradizione e prodotti bio
“Ottimismo”: è questa la parola che, nelle ultime settimane, caratterizza l’andamento delle prenotazioni al ristorante per il tradizionale pranzo di Pasqua. “Quest’anno – dichiara Giuliano Lionello, vice Presidente dell’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi – la Pasqua cade in anticipo rispetto al solito e molti clienti stanno telefonando proprio in questi ultimi giorni per prenotare le classiche tavolate per famiglie e amici”.
C’è ancora poco tempo dunque per gli indecisi: gran parte dei locali si sta avviando verso il “tutto esaurito” con la collaudata formula del “tutto compreso” – in grado di conciliare le esigenze organizzative del locale con quelle di risparmio dei clienti – per una spesa media variabile tra 50 e 75 euro a persona, bevande incluse. Prezzi in linea con quelli degli anni scorsi, nonostante gli aumenti delle materie prime, che i gestori hanno in qualche modo “assorbito”, sacrificando i propri bilanci aziendali. “Venendo ai piatti prescelti – osserva Lionello – si rafforza il forte legame con la tradizione, con ricette tipiche del periodo pasquale, senza però dimenticare le proposte a filiera corta e con prodotti biologici. Per un ristorante su quattro i menù saranno invece contraddistinti da reinterpretazioni creative della gastronomia locale”.
Nei primi piatti dominano le proposte a base di asparagi padovani ed erbette spontanee di stagione. Tra i secondi non mancano l’agnello e il capretto, declinati nelle tante varianti, anche se si registra la crescita del numero dei locali che non serviranno queste pietanze in linea con il “sentiment” di una fascia di clientela sempre più attenta e sensibile al benessere animale. Ed è proprio per questo motivo che aumentano le proposte di stampo vegetariano oppure vegano. Sul versante dei dolci spiccano ovviamente le focacce pasquali e le “colombe”, variamente ricombinate con salse alle creme, oltre all’immancabile cioccolato.
Tra le nuove tendenze, che si stanno consolidando in questi ultimi anni, c’è la voglia di passare il giorno di “Pasquetta” al ristorante, anche per evitare le incognite metereologiche che rischiano di vanificare, con il “tradizionale” scroscio primaverile, i pic-nic programmati. “Per il lunedì dell’Angelo – conferma il vice Presidente APPE – abbiamo già diverse prenotazioni: probabilmente incide anche il fatto di poter scegliere le proprie consumazioni dal normale menù alla carta, di potersi godere la giornata in tranquillità e con l’accoglienza che gli esercenti sanno offrire”.
E, se i locali dei Colli Euganei e delle zone rurali sono i più gettonati nel giorno di Pasqua, ristoranti e trattorie in Città si prenderanno la rivincita nei giorni successivi, tra i quali spiccano i possibili “ponti lunghi” del 25 aprile e 1° maggio, che potranno portare diversi turisti a visitare Padova e le sue meraviglie.
PASQUA E PUBBLICI ESERCIZI I dati:
- 70.000 i padovani e turisti presenti a Padova e provincia che trascorreranno il giorno di Pasqua nei ristoranti e trattorie padovani
- Circa 1.100 i pubblici esercizi (ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie) aperti il giorno di Pasqua
- 80% i locali che propongono un menù completo, bevande comprese (il restante 20% propone il normale menù alla carta)
- 800 i locali aperti anche il giorno di Pasquetta, esclusivamente con menù alla carta
- Tra i 50 e i 75 euro il prezzo medio a testa del menù completo, inclusi vini abbinati
- Circa 4,5 milioni di euro il giro d’affari complessivo del giorno di Pasqua al ristorante
- Oltre 14.000 i lavoratori impiegati il giorno di Pasqua nei pubblici esercizi padovani, compresi i dipendenti, titolari, soci, collaboratori