la Redazione

Concussione, il verdetto della Cassazione sul Caso Serpelloni

“Il fatto non sussiste”. Con questa motivazione la Corte di Cassazione ha annullato la condanna per concussione di Giovanni Serpelloni, l’ex direttore del Servizio Dipendenze dell’Ulss.

I giudici della Suprema Corte, come confermato da fonti legali, hanno rinviato il processo ad un’altra sezione della Corte d’Appello di Venezia che dovrà esprimersi sul reato di tentata concussione riguardo ai diritti di un sistema informatico di proprietà dell’allora Ulss 20 e sviluppato da una società si software. 

Intanto, però, il pronunciamento della Cassazione pone fine ad una parte di una vicenda giudiziaria avviata 11 anni fa. 

Stesso percorso per gli altri due imputati coinvolti  nell’inchiesta, Maurizio Gomma e Oliviero Bosco, anche per loro la sentenza di condanna per concussione era stata annullata .

Il dottor Giovanni Serpelloni, che era stato anche nominato ai vertici dei Dipartimento Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, in primo grado tre anni fa era stato condannato dal Tribunale di Verona a 7 anni e 6 mesi di carcere, Gomma a 6 anni e 6 mesi, Bosco a 4 anni e 6 mesi, poi la pena era stata ridotta a 4 anni e 8 mesi dalla Corte d'Appello che adesso, dopo l’annullamento e il rinvio della Cassazione, dovrà fissare un nuovo processo solo per la tentata concussione.

LA PRECISAZIONE DEGLI AVVOCATI DI CIDITECH

"I ricorsi proposti dagli imputati Serpelloni, Bosco e Gomma per quanto riguarda i due capi di imputazione appena riportati sono stati rigettati dalla Corte di Cassazione e quindi i relativi giudizi di condanna a carico dei signori Serpelloni, Bosco e Gomma sono divenuti irrevocabili". Lo precisano gli avvocati Luca Tirapelle e Marina Guadagnini (che assistono Ciditech Srl) dopo la notizia sulla decisione della Cassazione sul caso Serpelloni.

"Va poi precisato che il rinvio alla Corte di Appello di Venezia non è affatto stato disposto al fine di celebrare un nuovo processo solo per la tentata concussione ma solamente al fine di rideterminare le pene alla luce dell’annullamento del capo C dell’imputazione (perché il fatto non sussiste revocando le statuizioni civili)" affermano gli avvocati.

"La cassazione ha rigettato il resto il ricorso, confermando quindi le condanne per i fatti di tentata concussione che quindi sono divenute irrevocabili. Inoltre ha rinviato ad altra sezione della corte di appello di Venezia per la rideterminazione della pena
(quindi la nuova valutazione della Corte di Appello di Venezia è limitata alla quantificazione della pena e del risarcimento del danno alla luce dell’annullamento del capo C) dell’originaria imputazione. I tre condannati non sono in realtà usciti indenni dalle gravi contestazioni" chiosa la nota dell'avvocato Tirapelle.