la Redazione

Ulss 6: 10 nuovi posti letto di terapia intensiva all'ospedale di Camposampiero

Un anno di lavori, 5 milioni di investimento per la ristrutturazione di 10 postazioni di Terapia Intensiva all’ospedale di Camposampiero. Rese flessibili per far fronte a nuove crisi pandemiche.

Nuovi posti letto per il reparto di rianimazione dell’Ospedale “Pietro Cosma” di Camposampiero. L’opera, che risponde a una logica modernissima, razionale e funzionale degli spazi, è stata inaugurata stamane dal Direttore Generale dell’Ulss 6 Euganea, Paolo Fortuna e dall’Assessore alla Sanità e ai Servizi sociosanitari della Regione del Veneto, Manuela Lanzarin, alla presenza della Direzione Strategica dell’Ulss 6, della Direzione ospedaliera e del personale di reparto. 

L’intervento, conforme alla programmazione sanitaria regionale e nazionale dando attuazione alle previsioni in materia di “Riordino della rete Ospedaliera in Emergenza”, rientra nel programma dei lavori pubblici aziendale e la spesa è stata garantita da finanziamento del Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. I lavori hanno interessato un’area di 1.150 metri quadrati per un importo complessivo di 5.005.000 euro di cui 3.745.000 di lavori, 1.045.000 di attrezzature e 215.000 di mobilio e arredi, coperti questi ultimi da bilancio Ulss 6.

Il nuovo reparto di Terapia Intensiva risulta così composto da 10 posti letto, potenziato in termini di postazioni degenti e reso flessibile, capace cioè di far fronte a eventuali situazioni di crisi pandemica o comunque di ospitare degenti infetti senza precludere al contempo la possibilità di ospitare pazienti non infetti; il reparto appare rinnovato sotto il profilo normativo e funzionale e adeguato alla più recente normativa antincendio. 
Il progetto ha previsto la sostanziale riorganizzazione e ristrutturazione del piano rialzato blocco D dell’Ospedale di Camposampiero, con la realizzazione di 10 posti letto in camera singola, di cui 5 dotati di filtro infettivi al fine di permettere il ricovero di pazienti con patologie virali. 

L’Unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione, diretta dalla dott.ssa Astrid Ursula Behr, è stata così strutturata per permettere diversi gradi di ricettività nei confronti degli infettivi; in particolare è possibile la graduale conversione di tutto il reparto, con una divisione longitudinale, al fine di permettere l’utilizzo contemporaneo per la terapia intensiva ordinaria e la terapia intensiva infettivi. Elementi di unione tra le due aree sono il locale controllo e il locale lavoro infermieri/deposito farmaci, quest’ultimo con eventuale funzione di filtro sanitario di collegamento, da utilizzare in caso di necessità. La postazione infermieri e la sala controllo sono collocati in maniera baricentrica rispetto alle due aree di terapia intensiva e risultano dotate di ampie vetrate, su entrambi i lati, al fine di consentire il controllo visivo continuativo dei posti letto. 
Alle pareti compaiono rivestimenti murali frutto di uno studio cromatico, sulle tinte pastello, che contribuiscono a infondere armonia e serenità. Oltre agli aspetti tecnici-strutturali, grande attenzione è stata dedicata all’umanizzazione con area d’attesa e sala colloqui riservata ai familiari. La realizzazione dell’opera ha richiesto un anno di progettazione e un anno di esecuzione lavori: il progetto è risultato così innovativo – soprattutto per le strategie di progressivo confinamento in caso di contaminazione – da essere oggetto di un lungo articolo sulla rivista “Progettare per la Sanità”.

“Oggi è una gran bella giornata – ha detto il DG Paolo Fortuna – perché ogni inaugurazione porta con sé un carico di energia e di entusiasmo: modernissime opere strutturali accrescono ulteriormente la possibilità di offrire performance terapeutiche al passo con i tempi, senza naturalmente lasciare in secondo piano l’umanità che deve sempre contraddistinguere l’atto medico, soprattutto in un luogo complicato e delicato qual è la terapia intensiva. Ringrazio tutti coloro che hanno permesso la realizzazione dell’opera in tempi molto rapidi, così come ringrazio il team multidisciplinare formato da tecnici e clinici che hanno progettato le nuove Terapie intensive, quanto di più all’avanguardia vi sia nel panorama ospedaliero, tanto da essere indicate a modello da un’importante rivista di settore”.