la Redazione

Cinque di Casapound rinviati a processo per apologia al fascismo, ecco perchè

Si sono resi responsabili di scritte neofasciste sui muri della città e per questo la Procura, in particolare il pm Sergio Dini titolare delle indagini, chiede il rinvio a giudizio per i reati di apologia e di danneggiamento aggravato per cinque militanti di Casapound.
Su di loro ci sono diversi elementi che li ritiene responsabili delle scritte celebrative della Marcia su Roma realizzate la notte del 28 ottobre 2022 (clicca QUI). Ad essere stati imbrattati sono stati i muri della facoltà di Scienze Politiche e quelli del liceo scientifico Nievo e gli agenti della Digos sono risaliti ai cinque militanti grazie alle immagini della videosorveglianza locale. Si tratta di giovani di età compresa tra i venti e trenta anni residenti in provincia. Il blitz domiciliare era scattato all’alba dell’11 novembre e in quell’occasione erano stati sequestrati oltre ai capi d’abbigliamento e caschi utilizzati all’atto del danneggiamento, una mazza da baseball, un passamontagna, numerosissimi fumogeni e torce illuminanti, bandiere, riviste ed altro materiale di propaganda. 
Dalle indagini sono emerse responsabilità a loro carico anche grazie all’analisi dei tabulati telefonici: i responsabili si sono chiamati e scambiati messaggi per poi spegnere gli smartphone appena prima di imbrattare i muri.