Docente dell'Università contro il Green pass scrive al Rettore: Se obbligatorio mi dimetto
“Collega Rettore, (non uso superlativi per ciò che segue), io sottoscritto prof Andrea Camperio Ciani, professore ordinario di codesta libera Università degli studi di Padova, avendo appreso dal decreto rettorale dell’obbligatorietà della tessera Green pass per svolgere lezioni, dichiaro formalmente, a lei, e per conoscenza al ministro dell’Università Maria Cristina Messa ed al Ministro della Sanità Roberto Speranza, che avrò l’onore e la dignità di rimettere davanti a lei il mio Green pass, accettando la sua dimissione dall’insegnamento dei miei corsi di ‘Evolutionary psycology’, ‘Genes mind and social behavior’, e ‘Animal and human behavior’, e la radiazione della mia cattedra di insegnamento quale professore ordinario, e sospensione dell’intero stipendio. Io mi prendo la responsabilità di ciò che affermo e aspetto il suo decreto di radiazione da codesta Universita’ di Padova”.
Così Andrea Camperio Ciani, ordinario dell’Università di Padova del Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata. La sua lettera sta girando da ieri su facebook, rimbalzata da post in post e ha riscosso molti commenti. Va precisato che il professore è vaccinato con doppia dose, ma non accetta l’idea che un docente o uno studente che abbia scelto di non vaccinarsi non possa più insegnare all’università o seguire le lezioni.
La lettera è stata inviato dopo l’annuncio del Rettore Rosario Rizzuto che spiega come da settembre sia necessario avere il Green pass per insegnare, seguire le lezioni, fare gli esami e per frequentare le sedi dell’Università.
E ha poi aggiunto: “Sottolineo che in un’Università libera quale credevo fosse, l’appartenenza a tessere di partito, fasciste o di Green pass fossero avulse, dato lo spirito libertario e democratico che credevo ci appartenesse. Sono fiero pronipote del prof. Costanzo Zenoni, che rinunciò alla cattedra di Anatomia all’Università di Milano per non aderire al partito fascista. Antenati patrioti, eroi e pensatori, mi avevano illuso che l’università avesse appreso principi di libertà e democrazia, vedo che così non è e me ne assumo le responsabilità. Mi rifaccio al patto sociale di Hobbs – aggiunge -, che più di trecento anni fa sanciva quanta libertà il cittadino dovesse abdicare allo Stato e quanta tenersela. Dichiaro che in nome della libertà individuale, per tutti i no vax che non condivido ma tollero insieme a testimoni di Geova, ed ai timorosi, o male informati, ritengo che discriminarli sia opera liberticida ed oscurantista. Sono quindi fiero di rimetterle il mio mandato ed attendo il suo decreto di licenziamento”.
E infine chiude con un messaggio chiaro: “Viva la libertà qualunque essa sia”.